Cercare di vendere casa da soli è un approccio sempre più frequente.
Da una parte si crede di poter risparmiare tempo e denaro evitando di rivolgersi ad un’agenzia immobiliare.
Dall’altra la diffusione dei tanti portali online per la vendita di case e immobili dà l’illusione che sia un compito semplice, a portata di tutti.
Nell’articolo precedente abbiamo visto 5 tra le domande più frequenti che si pone chi vuole vendere casa.
Completiamo la rassegna con altri 5 dubbi tipici e frequenti che ci affollano la mente quando si vuole vendere un immobile di proprietà.
Quando ci si appresta a vendere casa, dubbi e domande sorgono spontanee.
Nonostante le casistiche siano sempre differenti, i dubbi principali a cui rispondere sul processo di vendita di una casa sono spesso gli stessi.
Il periodo natalizio è alle porte, e anche se ti potrà suonare “strano”, le festività natalizie sono un buon momento per mettere in vendita la tua casa.
Perché?
Il Natale è un periodo generalmente poco considerato da chi vuole vendere casa, forse per l’idea che a Natale sia un po’ tutto fermo.
Scegliere a quale agenzia immobiliare affidare la vendita della propria casa è il primo e fondamentale passo per una trattativa gratificante.
L’arredamento studiato per ottimizzare gli spazi sta avendo negli ultimi anni un grande successo.
La ristrutturazione della casa aumenta il suo valore fino al 19%(12% al netto delle spese per i lavori) e può fruttare un affitto più alto del 22% rispetto alla media. Non solo, secondo una simulazione di Immobiliare.it e Prontopro.it (portale che raccoglie online i preventivi di artigiani e professionisti) i tempi di vendita calano da 6,6 a 5,4 mesi e quelli di locazione da 4,6 a 3,5.
Il Consiglio Regionale del Veneto ha approvato la proroga del Piano casa al 31 dicembre 2018. La decisione è stata presa con largo anticipo, dato che la scadenza era prevista per il 10 maggio 2017, nell’ambito del collegato alla legge di stabilità regionale. Con l’occasione il Consiglio Regionale ha anche chiarito che è consentita la deroga alle distanze minime contenute nei regolamenti edilizi comunali, ma non a quelle previste dalle norme statali.